Edizione italiana
Titolo: Banksy, Realismo capitalista, L’arte in assenza di utopie
Catalogo mostra
Comune di Lecce
Complesso Monumentale Mura Urbiche
20/06/23 – 30/09/23
Autore: Stefano Antonelli, Gianluca Marziani
Editore: A&M Publishing
Pagine 188
Dim: 26.0 x 28.5 cm
Data: 20 ottobre 2021
ISBN:9788809949713
Cosa succede all’arte quando nessuno crede più alle utopie?
Guardatele bene, dietro il sarcasmo che ci fa sorridere, le immagini di Banksy raccontano sempre e solo una sensazione di assenza o incertezza riguardo al futuro, il luogo dove risiedono le utopie, e per questo motivo hanno successo, perché hanno il giusto modus per mostrarci ciò che proviamo anche noi. In accordo con Mark Fisher, chiamiamo questa sensazione: Realismo Capitalista. Il mondo che rappresenta Banksy è un mondo di bambini che giocano con il giubbotto antiproiettile, infestato da topi che rivendicano i loro diritti, governato da scimmie, dove gli elicotteri d’assalto ti mitragliano col fiocco rosa sul rotore, dove il cane si è stufato di ascoltare la “voce del padrone” e punta un bazooka sul vecchio grammofono, dove la Madonna avvelena suo figlio, dove le bambine abbracciano le bombe e lasciano andare l’amore. Se anche voi trovate qualche corrispondenza tra questa descrizione e l’esperienza di mondo che vivete, allora forse varrà la pena interessarsi al lavoro di questo artista; cercheremo quindi di esporvi alcune ipotesi e alcune tesi sulle dinamiche e meccaniche che sottendono l’agire di questo fenomeno artistico, diventato in pochissimo tempo, e con mezzi di produzione autonomi, un fenomeno culturale globale. Sussistono diverse ragioni per cui il lavoro di Banksy è allo stesso tempo rappresentazione e esito dell’assenza di alternative (futuro) e sono tutte intercettate, isolate e spiegate dal filosofo britannico Mark Fisher nel suo saggio del 2009 Capitalist Realism: Is There No Alternative?